giovedì 16 febbraio 2012


SCRITTORE?

Abbiamo già parlato di lavori del futuro, possibili e immaginabili, oggi, invece mi piacerebbe iniziare a mostrarvi una serie di impieghi alquanto “curiosi”.
Tanto per cominciare, vi siete mai chiesti chi fosse l'autore delle citazioni nei bigliettini che si possono trovare incartati in una scatola di cioccolatini “Baci”? Ebbene, dietro quelle frasi ci sono persone, spesso laureate in lingue, con il compito di formulare dei bei pensieri o tradurne alcuni orientali.


domenica 12 febbraio 2012

PER RIDERE UN PO'
Direi che dopo tanti temi trattati sul lavoro, un po' di risate non guastano; di certo non è farina del mio sacco, ho voluto selezionare alcune barzellette da internet :
1)
Un cliente entra in una macelleria e dice: "Vorrei un litro di carne". Il macellaio lo guarda stupito e dice "Vuole dire un chilo di carne". Il cliente allora esce e rientra dicendo: "Vorrei un litro di carne". Il macellaio ribatte ancora una volta: "Vuole dire un chilo di carne". Allora il cliente esce e rientra nel negozio insistendo vorrei un litro di carne". A questo punto il macellaio molto pazientemente dice: "Forse lei non ha bene in mente il concetto di unità di misura, ora glielo faccio capire io". Quindi lo invita dietro il bancone per scambiarsi un attimo le parti e mostrargli cosa dire quando si entra in una macelleria. Quindi lui esce fuori dalla macelleria e rientrando dice ad alta voce: "Vorrei un CHILO di carne". E il cliente gli fa: "E avete portato la BOTTIGLIA? ";
2)
Un venditore di aspirapolveri aveva un metodo infallibile per piazzare la sua merce. Si presentava alla casa del possibile acquirente e spargeva per tutta la casa vari sacchi di segatura e poi diceva: "Se rimane un solo granello di segatura ripulisco la casa con la lingua". E così faceva affari a bizzeffe. Un giorno si presenta alla casa di un contadino, sparge tutta la segatura per ogni dove e declama la solita frase. Il contadino lo guarda perplesso e poi esclama: "Adesso voglio proprio vedere come fai che qui la luce non è ancora arrivata!";
3)
 Un ingegnere si presenta sul posto di lavoro. è il suo primo giorno... Il principale gli mette una scopa in mano e gli dice: "Ecco, questa è una scopa, come prima cosa potresti dare una spazzata all'ufficio...". L'ingegnere replica: "Una scopa ?!?! Ma guardi che io sono un ingegnere !!!". E il principale: "Hai ragione, scusa, vieni di là che ti faccio vedere come funziona...";
4)
Tra industriali: "Sai, ho assunto un segretario affinchè mi risolva tutti, ma proprio tutti i miei problemi". "Fantastico. E quanto gli dai?". "Duecento milioni al mese". "Cosa? E dove cazzo trovi tutti quei soldi per pagargli lo stipendio ogni mese?". "Ah.. beh, questo è stato il primo problema che gli ho dato da risolvere";
5)
Un uomo entra nel negozio di un distributore di benzina: "Assumete degli impiegati?". "No, siamo al completo. Abbiamo già tutti i lavoratori che ci servono". "Bene! Allora che ne dite di mandarne qualcuno fuori per farmi il pieno?!?" .

martedì 7 febbraio 2012

DISAGI LAVORATIVI CAUSATI DALLA NEVE

Come si è potuto osservare in questi giorni, la neve di origine Baltico-Siberiana, è caduta  sulle nostre teste, colpendo la maggior parte delle città italiane e lasciando sbigottiti e infreddoliti i suoi abitanti. C'è chi, come i ragazzi, ne sono tuttora molto felici per la chiusura delle scuole, ma per la maggior parte dei lavoratori, è stato ed “è” diverso. Si sa, infatti, che grandi nevicate, comportano grande disagio.


Ahimè, la nostra Nazione, non è abituata a fronteggiare blocchi (causati dalla neve) di queste dimensioni. È raro, poter assistere, al giorno d'oggi, a nevicate abbondanti come queste (una situazione del genere, non si aveva, da circa 26 anni).
Vorrei parlarvi, ad esempio, di ciò che è accaduto al mio paese in questi giorni. Tanto per intenderci, io vivo a Vico del Gargano (che si trova, appunto, sul promontorio del Gargano, in Puglia), situato a circa 450 m s.l.m.
Si è parlato, ormai anche in TV,  del freddo che, in questi giorni, avrebbe colpito la nostra regione. Non penso, comunque, che la nevicata sul Foggiano, sia molto diversa da quella sul resto d'Italia, ma ho scelto tale destinazione perché credo che si possa descrivere meglio, qualcosa di cui si è testimoni in prima persona. Fatta questa premessa, vorrei ora aprire il tema della disorganizzazione riguardo il maltempo:
qui, anche poca neve, infatti, è stati sufficiente, per bloccare la circolazione. Pensate che, con non più di 10 cm, non solo le scuole sono state chiuse, ma, persino alcuni lavori, non è stato possibile svilupparli per inagibilità. Alcune occupazioni, sono andate avanti, ma nessuno ha negato la difficoltà per farlo.
Per chi, di sicuro, ha avuto un gran bel da fare come gli spazzaneve, la protezione civile e in genere, le forze dell'ordine, sono del parere, che almeno una buona parte di loro, abbia svolto il proprio mestiere al meglio. Quel poco di viabilità incontrata, credo sia stata possibile, appunto, proprio grazie al loro aiuto. La causa della mal-transitabilità, penso, invece, sia lo scarso adattamento a questi fenomeni. D'altronde, una buona organizzazione, deriva anche da un'economia fiorente, che di certo non caratterizza l'Italia di questo periodo.

domenica 5 febbraio 2012

 RUBRICA METEO
 

Come possiamo osservare dai grafici, vediamo ancora l'afflusso di aria gelida di matrice baltico-siberiana che fluisce dal bordo orientale dell'alta pressione. Questo flusso, colpisce da diversi giorni quasi tutta l'Europa e anche l'Italia, con temperature gelide e nevicate diffuse. Concentriamoci sulla penisola italiana, le cui temperature minime saranno mediamente sotto lo 0°C, in particolare al nord e al centro, mentre per il sud, di poco al di sopra di 0°C. Queste, causeranno, la creazione di un minimo di bassa pressione  tra il Mar Ionio e il Mar Egeo, portando nubi diffuse, con nevicate a tratti copiose sulle regioni del medio-basso Adriatico. Qui, la neve cadrà in pianura o addirittura sulle coste tra nord delle Marche e il centro-nord della Puglia. Per il resto del sud, neve ad alta quota, intorno ai 300/500metri, con sconfinamenti fino a quote inferiori nei fenomeni più intensi. Per la Sicilia si avranno precipitazioni intense di neve. Infine, al nord Italia, avremo condizioni meteo, grosso modo stabili, ma con giornate di ghiaccio.
LAVORO “PART-TIME”

Il contratto di lavoro a tempo Parziale o meglio conosciuto come “Part-time”, è caratterizzato da un orario di attività inferiore rispetto al “Full-time”. Generalmente, infatti, chi stipula questa tipologia di accordo, lavora per un tempo comunque inferiore a 40 ore settimanali( tempo ordinario ).
Abbiamo, quindi parlato, di riduzione del tempo feriale, ma di quanto avviene questa diminuzione?
Dipende tutto dal modello utilizzato per tale operazione:

-modello orizzontale: si lavora tutti i giorni ma ad orario ridotto;

-modello verticale: si lavora a tempo pieno, ma in particolari giorni settimanali, mensili o annuali;

-modello misto: quando si utilizzano entrambi i modelli elencati sopra.

Una volta stipulato il contratto, l'impiegato possiede gli  stessi diritti di un lavoratore “full-time”: la retribuzione oraria, il periodo di prova e di ferie, il congedo per maternità ecc...
La differenza sta, come si può intuire, nel trattamento economico, dove l'interessato verrà rimunerato in modo proporzionale alla sua prestazione e quindi in maniera ridotta.
L'accordo va fatto per iscritto, ad “probationem”( se manca, verrà considerato un contratto di lavoro a tempo pieno ). Deve, inoltre, essere precisato l'orario ridotto in tutte le sue sfaccettature. Questo, inoltre, può essere regolato anche da clausole “flessibili”( per variare l'orario giornaliero del modello orizzontale ) o le clausole “elastiche”( per cambiare in modello verticale o misto ).


Commento:
Oggi, ho scelto di descrivervi, uno, tra i tanti modi, secondo cui si può scegliere di lavorare. Naturalmente, come parere personale, non farei mai una scelta del genere, se il mio fosse l'unico lavoro con cui mandare avanti la famiglia. Descriverei piuttosto il “Part-time”, come “un'occupazione estiva”, adatta ad un giovane di età compresa tra i 16 e 23-25 anni. Permette, infatti, di guadagnare abbastanza da poter soddisfare un proprio sfizio, ma lascia anche del tempo da passare con gli amici o per altre attività.

sabato 4 febbraio 2012


L'ARTICOLO 18
 


Avendo accennato dell'articolo 18 nel precedente post, mi sentivo in dovere di esporre qui, anche i punti di cui è composto e tutto ciò che lo riguarda, per far si che ognuno di voi possa sviluppare una propria, personale, idea.

Elenchiamo i contenuti essenziali dell'articolo:
1)Il licenziamento è valido solo se per giusta causa, altrimenti il giudice dichiara l'illegittimità dell'atto e reintegra il ricorrente nel posto di lavoro;

2)Anziché la reintroduzione, il dipendente può accettare un risarcimento pari a 15 mensili dell'ultimo stipendio o un'indennità crescente con l'anzianità di servizio. Può comunque fare ricorso d'urgenza e ottenere la sospensione del provvedimento di una durata media di 3 anni.

3)Nelle aziende fino a 15 dipendenti, in caso di licenziamento, il datore può decidere se pagare il risarcimento o optare in una riassunzione( la differenza tra riassunzione e reintegrazione è che il dipendente perde l'anzianità di servizio e i diritti acquisiti col precedente contratto ).

ALTRO:
1)Riguardo l'articolo 18, due sono stati i tentativi di referendum abrogativo, il 21 maggio 2000 e il 15/16 giugno 2003. Entrambi falliti;

2)Tra le proposte di riforme più recenti c'è quella del 2008 del senatore del PD, Pietro Ichino, che stabilisce, quindi:
-un contratto uguale e con garanzie crescenti nel tempo, per tutti i nuovi dipendenti;
-riafferma la protezione dal licenziamenti arbitrari e ritorsivi;
-ammette licenziamenti in caso di crisi economica comprovata dall'azienda, ma con indennità più consistenti e durature.

3)Un obbiettivo è accompagnare il lavoratore licenziato in un reinserimento nel mercato del lavoro, anche con finanziamenti statali: la cosiddetta “Flexsecurity”. Gli aiuti posti, comprendono sussidi di disoccupazione, percorsi di formazione, riqualificazione e aggiornamento.



Il PRECARIATO E MONTI
Innanzi tutto, parlando di precariato,inquadriamo il significato del termine, come una condizione di instabilità in cui si trovano i lavoratori, portati, appunto, ad un aumento della flessibilità nella propria occupazione.
La provvisorietà lavorativa, è per la maggior parte degli italiani, non vista, sicuramente, sotto buon occhio. Quando ci si trova in questa posizione, non si può mirare ad una vita stabile.
È negato, però, anche far richiesta di mutui, come il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha affermato al Tg3.


L'ha detto, cercando di discolpare il Presidente del Consiglio, dalla sporadica “battuta” enunciata non molto tempo prima:<< i giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita, del resto,....che monotonia! >>.


Da questa asserzione, sono nate, infatti, non poche polemiche, del tutto sensate, dal momento che trovare un posto fisso con il quale sistemarsi, è un “sogno” di molti studenti universitari, che sono vicini al fine degli studi.
Monti, però, si è subito corretto, dicendo che il messaggio inviato alle famiglie era stato frainteso. A “Repubblica TV”, ha infatti dichiarato quello che voleva in realtà esprimere:<< La mia frase serviva a dire che i giovani, devono abituarsi all’idea di non avere un posto fisso per tutta la vita, come capitava alla mia generazione o a quelle precedenti, un posto stabile presso un unico datore di lavoro o con la stessa sede per tutta la vita o quasi. Meglio invece abituarsi a cambiare spesso luogo o tipo di lavoro e Paese. Questo -aggiunge- non è da guardare con spavento, come una cosa negativa. Gli italiani e i giovani hanno in genere troppa diffidenza verso la mobilità e il cambiamento >>.
Continua poi:<< Bisogna dare meno tutele a chi oggi ne ha troppe ed è quasi blindato nella sua cittadella, e darne di più a chi è in forme estreme di precariato o è fuori dal mercato del lavoro >>.
Ha però anche asserito, che il modello del mercato del lavoro che bisognerebbe adottare, è quello della Danimarca, che tutela il lavoratore e non i posti di lavoro.
Tra le critiche di Monti, c'è, inoltre, quella fatta all'art.18, il quale, secondo lui, frenerebbe gli investimenti. Questa, però, è tutta un'altra storia, di cui vi accenno solamente la disapprovazione del leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro.
Da come si può intuire, siamo in un periodo di crisi “concettuale”, oltre che economica. Preferirei, quindi, non esporre pareri personali, ma lasciare a voi lettori, libertà di pensiero.