giovedì 2 febbraio 2012

IL LAVORO MINORILE

Avendo scelto, come tema di questo blog, il lavoro, non potevo non trattare un “fenomeno” che ha avuto inizio molti anni or sono e, ahimè, non sembra voler cessare. Sto parlando del lavoro minorile, che individuerei come uno dei problemi principali derivati dal tema citato prima.
Non si sa di preciso quanti anni sono passati dall'impiego di minori per il lavoro, probabilmente anche gli uomini delle caverne utilizzavano i più giovani, per occupazioni come la lavorazione delle selci. Forse, però, non c'è stata tanta diffusione e soprattutto consapevolezza, di quello che si stava facendo, come durante la rivoluzione industriale. Difatti, molte industrie, soprattutto tessili, prendevano a lavorare bambini per 15 ore al giorno, con una paga che non permetteva loro, neanche l'acquisto di cibi.

Purtroppo,il tutto, non solo persiste ai nostri giorni, ma un altro fattore che preoccupa, è la sua diffusione. Per quanto le autorità o la popolazione che ha a cuore questa problematica, si sforzi di eliminarla, a quanto pare, non sembra cambiato molto dal tempo della rivoluzione.
Di sicuro, tra tutti i Paesi, quelli in via di sviluppo, sono i più colpiti. Infatti, sono proprio i luoghi dove la crisi si fa più sentire, quelli che si “infettano” maggiormente.
Ciò che spinge alcuni “uomini”(se così li si può definire), ad utilizzare minori, per mandare avanti il proprio lavoro, è sicuramente una questione economica, dato che la paga per i bambini(intendiamo persone di età inferiore ai 18 anni), è davvero bassissima. Questi capitalisti, riescono, così, a sviluppare un guadagno alquanto elevato, mantenendo, come accennato  prima, una spesa di molto inferiore.

È una pratica sicuramente molto crudele, poiché i bambini, dovrebbero, data la loro età, passare una buona parte del tempo, per lo sviluppo culturale(ad esempio frequentando una scuola), motorio ed emotivo.

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