martedì 7 febbraio 2012

DISAGI LAVORATIVI CAUSATI DALLA NEVE

Come si è potuto osservare in questi giorni, la neve di origine Baltico-Siberiana, è caduta  sulle nostre teste, colpendo la maggior parte delle città italiane e lasciando sbigottiti e infreddoliti i suoi abitanti. C'è chi, come i ragazzi, ne sono tuttora molto felici per la chiusura delle scuole, ma per la maggior parte dei lavoratori, è stato ed “è” diverso. Si sa, infatti, che grandi nevicate, comportano grande disagio.


Ahimè, la nostra Nazione, non è abituata a fronteggiare blocchi (causati dalla neve) di queste dimensioni. È raro, poter assistere, al giorno d'oggi, a nevicate abbondanti come queste (una situazione del genere, non si aveva, da circa 26 anni).
Vorrei parlarvi, ad esempio, di ciò che è accaduto al mio paese in questi giorni. Tanto per intenderci, io vivo a Vico del Gargano (che si trova, appunto, sul promontorio del Gargano, in Puglia), situato a circa 450 m s.l.m.
Si è parlato, ormai anche in TV,  del freddo che, in questi giorni, avrebbe colpito la nostra regione. Non penso, comunque, che la nevicata sul Foggiano, sia molto diversa da quella sul resto d'Italia, ma ho scelto tale destinazione perché credo che si possa descrivere meglio, qualcosa di cui si è testimoni in prima persona. Fatta questa premessa, vorrei ora aprire il tema della disorganizzazione riguardo il maltempo:
qui, anche poca neve, infatti, è stati sufficiente, per bloccare la circolazione. Pensate che, con non più di 10 cm, non solo le scuole sono state chiuse, ma, persino alcuni lavori, non è stato possibile svilupparli per inagibilità. Alcune occupazioni, sono andate avanti, ma nessuno ha negato la difficoltà per farlo.
Per chi, di sicuro, ha avuto un gran bel da fare come gli spazzaneve, la protezione civile e in genere, le forze dell'ordine, sono del parere, che almeno una buona parte di loro, abbia svolto il proprio mestiere al meglio. Quel poco di viabilità incontrata, credo sia stata possibile, appunto, proprio grazie al loro aiuto. La causa della mal-transitabilità, penso, invece, sia lo scarso adattamento a questi fenomeni. D'altronde, una buona organizzazione, deriva anche da un'economia fiorente, che di certo non caratterizza l'Italia di questo periodo.

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